Il Gruppo Syncro guarda al futuro della plastica e si prepara già da ora a raggiungere gli obiettivi del 2025, quando il 30% delle materie plastiche dovrà essere PCR. Per farlo, punta su tecnologizzazione e parità di genere.
Il Gruppo Syncro è un esperto nel mercato dell’automazione per linee di estrusione di materie plastiche e raggruppa società di mercato e complementari tra di loro, in grado di sviluppare soluzioni ingegneristiche su misura per i propri clienti partendo dall’up-stream fino al down-stream. Questo 2024 sarà per il Gruppo un anno di attesa, a dispetto di un trend costante negli ultimi anni e di un incremento produttivo del 10%.
Nonostante questo, SYNCRO ha pensato al proprio futuro introducendo la servitizzazione come standard di prodotto: una soluzione che comporterà l’aumento del business perché in grado di coinvolgere tutti i clienti che non sono in grado, in quel momento, di affrontare investimenti importanti. Punto di forza dell’azienda sono poi le soluzioni a basso impatto ambientale che abbracciano il concetto di economia circolare e la parità di genere, un tema caro a SYNCRO che conta una quota rosa di oltre il 25%, in cui le donne rivestono anche ruoli manageriali, conferma Daria Crespi, Group Marketing Director.
Daria Crespi, l’aumento dei costi delle materie prime, dell’energia e della logistica connesse allo scenario di guerra sono fattori che hanno influenzato il comparto plastico?
“Si vede che c’è una flessione generale che dura da inizio anno che ha coperto alcuni settori in maniera differente. Nel recycling si sta avendo un calo dal 20 al 25% perché il materiale vergine costa meno con la conseguenza di perdite di quote di mercato importanti. Nel 2025 invece il 30% delle materie plastiche dovrà essere PCR (Post-Consumer Recycled) e ci stiamo preparando per questo importante segmento di crescita”.
Quali invece le prospettive del Gruppo Syncro per il 2024?
“Sarà un anno di attesa, non ci aspettiamo exploit nonostante il nostro trend sia stato costante degli ultimi anni e la nostra crescita del 10%. Nel 2023 e nel 2024, grazie ad una maggiore capillarità delle società del gruppo e una migliore proposta di tutti i servizi offerti, ci aspettiamo di mantenere le quote di mercato come da budget. In maniera fisiologica il mercato non crescerà, ma Syncro Group ha pensato di introdurre la servitizzazione come standard di prodotto. In questo modo ci aspettiamo un aumento del business andando ad approcciare clienti che in quel momento non potrebbero essere in grado di affrontare investimenti importanti, così potremo entrare in nuovi mercati e fornire un servizio (macchinari e tecnologia all’avanguardia ma, soprattutto, la gestione dei dati per un miglioramento dell’efficienza produttiva) e non la vendita diretta di una macchina”.
Quale pensa sarà l’andamento delle industrie del settore nel prossimo futuro?
“Secondo le nostre stime rimarrà stabile per il 2023 e il 2024 perché gli investimenti sono parzialmente bloccati. Le crisi in Russia, in Medio Oriente e la Cina, che sta risentendo ancora degli effetti del Covid, non aiutano il mercato mondiale a crescere. Mercati dinamici sono USA, America Latina e India per il momento.
Dopo 5 anni è tornata la fiera Plast, come è andata e quali differenze avete riscontrato rispetto all’ultima edizione? Di quali soluzioni avete ricevuto maggiore richiesta?
“Tenendo conto del periodo storico, quest’anno possiamo affermare che il Plast 2023 ha dato i suoi buoni risultati. Il fatto che ci fossero meno macchine funzionanti ha diminuito l’interesse del visitatore estero e oltre oceano, perdendo così asiatici e nord americani. Per quanto riguarda il Gruppo Syncro i prodotti che hanno riscosso maggior interesse sono stati sicuramente il Caccia-MYX presentato proprio al Plast e tutti i macchinari dedicati al recycling. Hanno poi riscosso un grande successo anche le linee di laboratorio e controllo qualità prodotto con la web inspection.
Quelle sopra citate sono tutte tecnologie progettate e dedicate alla Zero Waste Myssion nel focus dell’economia circolare”.
Raggiungere la pari opportunità tra donne e uomini nel lavoro è una conquista importante. Quanto conta parlare di questi temi a livello legislativo e quanto ancora c’è da fare invece a livello culturale, su quali aspetti bisognerebbe insistere?
“Negli anni noi donne abbiamo conquistato, pezzettino dopo pezzettino, il nostro posto, ma non penso sia sufficiente. Di azioni concrete ce ne sono state ben poche e addirittura, in alcuni casi, hanno peggiorato le condizioni. Una di queste è stata l’introduzione dell’assegno unico famigliare che ha abbassato le soglie degli importi erogati e delle detrazioni rendendo la busta paga più snella. A livello culturale siamo ancora in un periodo buio, dove si predilige un lavoratore senza “vincoli” perché di aiuti concreti per poter conciliare vita famigliare e lavorativa non se ne trovano facilmente. A livello legislativo e culturale dovremmo batterci per dare la possibilità a tutti i lavoratori di conciliare l’impegno lavorativo con la famiglia e anche per ritrovare noi stessi, perché a volte possiamo permetterci di essere stanchi. Questi sono argomenti cari al Gruppo Syncro che, sempre parlando di genders, ha una quota rosa di oltre il 25% in cui le donne rivestono anche ruoli manageriali”.
Può raccontarci della sua esperienza di donna all’interno del comparto plastico ed, eventualmente, di come ha affrontato eventi che riguardano la disparità di genere?
“Carriera e livelli salariali penso siano le pietre miliari, i grandi limiti che anche la legge italiana non regolamenta. Il rispetto invece è un’altra cosa. Le donne devono dimostrare di meritarselo mentre per gli uomini, soprattutto se ricoprono alcuni ruoli, è spesso dato per scontato. Il conflitto a volte viene generato quando gli uomini di ‘vecchio stampo’ si scontrano con una donna di indubbia abilità ed efficacia professionale. Questi sono i grandi limiti che ho sempre riscontrato in ogni settore lavorativo e che ho cercato di superare portando risultati ed etica professionale per far crescere la mia credibilità come professionista del settore di cui mi occupo. La disparità di genere nasce, vive e muore solo ed esclusivamente tra chi la coltiva in prima persona. Abbandoniamola e cerchiamo di sfruttare le nostre diversità al meglio”.
Cosa consiglierebbe alle giovani donne che desiderano lavorare in questo settore?
“Noi funzioniamo in modo diverso e dobbiamo accettarlo. La parte emotiva del nostro cervello è quella che ci contraddistingue. Che ci muove, che ci dà forza e a volte ce la toglie anche. Consiglierei di essere semplicemente quello che siamo. Di avere fame, tenacia, motivazione, acquisire competenze e soft skills; di non abbassarci mai a giocare con la nostra femminilità per ottenere attenzioni o successo, ma di sentirci libere di vestirci e truccarci esattamente nel modo che ci fa sentire più belle e sicure. Il talento non si nasconde e nemmeno si può far finta di averlo. Consiglierei a tutte le piccole e grandi donne di impegnarsi al massimo per emergere e raggiungere i propri obiettivi che devono essere chiari e definiti. Consiglierei loro di cadere perché bisogna imparare anche a rialzarsi, con dignità e grazia; di non approfittarsi mai di niente e nessuno e non lasciare che nessuno e niente sminuisca il proprio valore e lavoro. Abbiamo la forza, l’intelligenza e le capacità delle valchirie, delle guerriere, delle mamme, delle donne. Fiere di esserlo, sempre”
Syncro Group è uno dei principali fornitori di automazione per estrusione, sistemi di controllo qualità, movimentazione e stoccaggio dei materiali, misurazione difetti, linee di riciclaggio, linee laboratorio e pilota grazie all’esperienza delle società SYNCRO, PLASMAC, PLANTECH-CST, ACELABS, EUR.EX.MA. e SB DRY
Il Gruppo Syncro conta 9 stabilimenti produttivi oltre a filiali in USA, Brasile, Cina, Giappone ed India.
Grazie a INTERPROGETTI EDITORI per l’intervista di Eva De Vecchis sulla rivista LA PLASTICA OGGI E DOMANI